In questo articolo cercheremo di comprendere insieme le dinamiche mentali di base che regolano lo stress nell’organismo. E soprattutto cercheremo di capire come attuare le migliori strategie per tenerlo sotto controllo.
Ma partiamo dalle basi: che cosa si intende con la parola stress?
Con stress si intende una risposta adattiva e fisiologica del nostro corpo a uno stimolo considerato trigger. Questo stimolo viene anche definito con il termine di “stressore”, ossia la fonte esterna dello stress. Uno stressore è sostanzialmente la circostanza esterna che causa, a livello del corpo o della mente, una reazione di adattamento.
Il concetto di stress viene spesso etichettato come se fosse sempre qualcosa di negativo, ma devi sapere che questa definizione è qualcosa di molto distante dalla realtà. La reazione di stress nell’organismo – infatti – è radicata nelle profondità del nostro cervello più antico e istintivo, ed è grazie a questa che siamo riusciti, come specie, ad arrivare sino ai giorni nostri. Stress per il cervello significa resilienza e sopravvivenza.
In seguito a uno stimolo, il corpo reagisce per adattarsi con ogni suo mezzo. È mediata dal ramo simpatico (o ortosimpatico) del sistema nervoso autonomo e viene spesso definita come reazione di attacco o fuga.
Facciamo un esempio:
quando ti alleni e sollevi pesi stai a tutti gli effetti stressando i tuoi muscoli affinché possano adattarsi al carico sottoposto; lo stimolo genera una risposta nel tessuto muscolare che, conseguentemente a uno stato infiammatorio (e i noti DOMS), permetterà al muscolo di aumentare la forza o la massa.
Questo è un esempio di EUSTRESS – o stress positivo. In casi come questi lo stress è un evento assolutamente benefico per l’organismo. Come quando devi lavorare a un progetto a cui tieni personalmente e sei in grado di concentrarti limitando ogni distrazioni al massimo delle tue capacità. Lo stress, infatti, aumenta l’energia disponibile sia nel piano fisico sia in quello mentale e cognitivo. Favorisce la concentrazione e stimola il raggiungimento di una migliore performance.
Tutto questo è possibile grazie allo stress.
Ma cosa accade quando lo stress diventa cronico?
La reazione di stress è sostenibile dal sistema mente-corpo quando è contenuta in una finestra temporale medio-breve. Così come è importante lo stress per la nostra sopravvivenza, dobbiamo specificare che è fondamentale anche il suo opposto, ovvero il recupero.
Per comprendere ciò che avviene nell’organismo dobbiamo fare una considerazione. La reazione di attacco o fuga è in grado di generare energia nel corpo e nella mente grazie al rilascio di ormoni e neurotrasmettitori come il cortisolo e l’adrenalina. Vengono innescati dei cambiamenti fisiologici nell’organismo che permettono al corpo di prepararsi a utilizzare quel surplus di energia.
Quando però la persona non dà tempo al corpo di recuperare dopo un momento di stress, tensioni e rigidità vengono accumulate nel corpo.
Se è vero che esiste l’eustress, positivo per l’essere umano, è vero che ne esiste un’altra forma: il DISTRESS. Questo, a lungo andare, porta il soggetto ad accumulare tutta quell’energia che non viene scaricata. L’effetto è quello di indebolire tutto il corpo ed esporre la mente a una fragilità elevata.
Gli effetti dello stress cronico sono ben noti alla comunità scientifica e abbracciano ogni area dell’indivualità: ne soffre il sistema muscoloscheletrico, nervoso, respiratorio, digestivo, immunitario, endocrino, cardiocircolatorio e linfatico. Persino i telomeri si accorciano, esponendo i cromosomi a un abbondante e anticipato deterioramento.
Ogni volta che perdiamo il controllo nel traffico, quando il carico di lavoro richiesto dal nostro capo diventa insostenibile, quando le bollette, le tasse, il mutuo da pagare si accumulano, quando ci sembra di avere mille cose da fare e non avere abbastanza tempo durante la giornata, per il nostro cervello è esattamente come se ci trovassimo in un luogo estremamente ostile.
Il nostro sistema nervoso vive in una giungla pericolosa in cui deve sempre stare in allerta per assicurarsi la sopravvivenza.
Che sia il capo sul lavoro o una tigre, per il nostro cervello fa poca differenza. Sempre di sopravvivenza si tratta. E così innesca la reazione di stress.
Solo che da una tigre, se sopravvivi, poi ci si allontana. Al proprio lavoro bisogna tornarci ogni singolo giorno.
La gestione dello stress
Da quanto abbiamo visto, risulta fondamentale per la nostra salute e la nostra evoluzione personale imparare a gestire lo stress in modo da evitare le ripercussioni negative che può avere sull’intero organismo.
Ma se lo stress è la naturale risposta fisiologica alle condizioni esterne, come si può subentrare nel funzionamento così delicato del nostro sistema nervoso per ridurne la gravità o addirittura bloccarla?
È possibile?
Beh, se ti ho portato fino a qui è perché sì. È certamente possibile.
Ma dobbiamo fare una piccola premessa ancora.
Per il nostro cervello ha poca importanza se ci stiamo immaginando vividamente il momento in cui domani avremo davanti una tigre, o se ce l’abbiamo realmente davanti in questo momento. Siamo così bravi a generare immagini mentali che i circuiti neurali che permettono questo sono così vasti e interconnessi che il cervello non è in grado di rendersi conto se stiamo davvero vivendo una situazione di estremo pericolo o se lo stiamo solamente immaginando.
La reazione di stress viene attivata sempre e comunque.
È scientificamente provato (*) che oltre il 90% delle nostre paure e preoccupazioni riguarda eventi che non si verificheranno mai.
La nostra mente e la nostra immaginazione è una macchina predittiva in grado di creare film infinitamente più intrigati di quelli di un regista di Hollywood. Lo sappiamo questo.
La conseguenza di questo è che ci stressiamo per ciò che viviamo e ancora di più per ciò che secondo nostre ipotesi vivremo in futuro.
La prima chiave per entrare nella nostra fisiologia dello stress e manipolarla dall’interno è dunque quella di prendere consapevolezza di questi processi mentali. Comprendere la mente è qualcosa di necessario, soprattutto nella società moderna, al fine di non perdere il controllo di sé stessi per ogni minimo evento o stimolo.
Ma oltre alla consapevolezza dell’intrigata rete del subconscio, c’è altro che possiamo fare?
Ora arriva il bello..
Come abbiamo accennato all’inizio del nostro percorso, il respiro è l’unica funzione del sistema nervoso autonomo (SNA) che possiamo effettivamente controllare.
Un cambiamento nella respirazione influenza ogni altro aspetto del SNA.
Questo significa che controllando deliberatamente la respirazione siamo in grado di manipolare lo stato del sistema nervoso e quindi, alla luce delle connessioni presenti, dell’intero organismo.
La reazione di stress (attacco o fuga) è una delle funzioni del ramo simpatico del SNA. Quando viene attivata tutta la fisiologia corporea ne risente. Anche la respirazione, che tende a diventare più rapida, superficiale, orale e pettorale.
Assumendo però il controllo del respiro, anche nel mezzo di una reazione di stress, siamo in grado di impedire al nostro sistema nervoso di andare alla deriva. Abbiamo la possibilità di mantenere il controllo attraverso la gestione volontaria e intenzionale del respiro.
È impossibile che si attivi una forte reazione di stress come quelle che avvengono ad esempio durante un attacco d’ansia, di panico, o quando la rabbia ad esempio prende il sopravvento, se si è in grado di mantenere sempre una respirazione lenta, profonda, diaframmatica e nasale.
Lo ripeto con altre parole:
”È impossibile, mantenendo il controllo della respirazione, che una qualunque emozione ti travolga al punto da perdere il controllo di te e della tua mente”.
Ecco la chiave per entrare più in profondità.
Il respiro può fare una differenza esponenziale sulla tua personale gestione dello stress.
I casi dell’attacco di panico, di ansia o di furia nervosa possono solo essere estremizzazioni di una connessione che ovviamente è radicata anche in reazioni minori.
Non tutto lo stress sfocia in una crisi, sia chiaro. E per fortuna.
È però certo che se possiamo evitare una qualunque crisi, possiamo fare tanto e più semplicemente, anche in situazioni in cui non rischiamo di perdere il controllo.
Mantenere una respirazione lenta e regolare in ogni situazione stressante può fare tutta la differenza del mondo.
Vuoi imparare a utilizzare il respiro per gestire definitivamente la risposta di stress nel tuo organismo ed evitare la somatizzazione delle tensioni nervose o emotive, dalla mente al corpo?
Se soffri (o hai sofferto) di:
gastrite da stress
colon irritabile
fibromialgia
apnee notturne
tensioni muscolari cervicali o lombari
sonno disturbato
difficoltà digestive
stanchezza cronica (fatigue)
disturbi vagali
BREATH REVOLUTION PROGRAM è il percorso che fa per te!
Puoi partecipare attraverso consulenze one-to-one o nel percorso di gruppo
Scopri tutto qui:
PERCORSO DI GRUPPO: 8 incontri in live su Zoom
PERCORSO PRIVATO ONE-TO-ONE ONLINE: adattato alle tue specifiche esigenze
Ti aspetto.
Per prenotare una consulenza gratuita per valutare insieme la necessità di applicare tecniche del controllo della respirazione nel tuo caso specifico contattami per fissare un appuntamento telefonico o in videocall.
Al tuo respiro,
Leo
Riferimenti:
*Exposing Worry’s Deceit: Percentage of Untrue Worries in Generalized Anxiety Disorder Treatment
Vagus Nerve Stimulation, Depression, and Inflammation
Benefits from one session of deep and slow breathing on vagal tone and anxiety in young and older adults
Comments