Sono tantissime le persone che si avvicinano alla meditazione pensando che così risolveranno i loro problemi con lo stress o con l'ansia. E fanno bene a pensare questo: i benefici della pratica della meditazione sono validati dalla scienza e sono concreti, quando si parla di gestione delle fluttuazioni mentali.
Il problema, però, è che la maggior parte poi molla il colpo.
«Non fa per me» ripete.
Ma devi sapere una cosa, quando si parla di meditazione, dire "non fa per me" è un'affermazione che non ha senso.
Quello stato che si cerca con la meditazione – perché meditare non è un'azione ma un modo d'essere – è uno stato naturale per l'essere umano. Essere meditativi fa parte di noi tanto quanto l'essere affamati, svegli, stanchi, concentrati distratti, (...).
E quindi?
Cos'è che non funziona?
Facciamo un passo indietro.
Da chi è composta, tendenzialmente, la popolazione di persone che si approcciano alla meditazione?
La persona-tipo che si avvicina alla pratica della meditazione lo fa perché soffre di ansia o si sente molto stressata. Le hanno detto che la meditazione può aiutarla a calmare la mente e a rallentare la velocità a cui questa corre di continuo. Le hanno detto che la pratica può permetterle di gestire le agitazioni della sua mente, così da consentirle di trovare un po' di pace.
E così si convince a fare un tentativo.
Analizziamo questo tentativo
La persona, piena di buone aspettative, viene guidata a sedersi, a mantenere fermo il corpo, chiudere gli occhi e concentrarsi sul respiro. Solo notando l'aria che entra ed esce, senza modificarlo. Notando i pensieri che compaiono. Restando in uno spazio di non giudizio. Lasciando andare ogni pensiero o attività della mente. Cercando di evitare l'attaccamento o l'identificazione con essa.
Bene.
Questa è la chiara, completa e magistrale spiegazione della pratica della meditazione.
Peccato che, per il soggetto in questione, resti solo teoria.
Pura teoria.
Nella pratica la persona si siede, e già solo tenere fermo il corpo è un'impresa. Le prude il naso, sente il bisogno di scrocchiarsi le dita, spostare le mani, stirare il collo, muovere le gambe.
Poi si porta a sentire il respiro ma comunque non riesce a osservarlo senza modificarlo – cosa effettivamente complessa. E comunque dopo un respiro incomincia a pensare a tutt'altro e prima che se ne rende conto passa del tempo.
Appena si ferma, la sua mente diventa un fiume in piena. I pensieri, a secchiate, affollano quello spazio che dovrebbe essere di consapevolezza.
Non riesce a lasciare andare il controllo che la sua mente ha su di lei. E quindi diventa estremamente difficile allontanare qualunque pensiero o attività mentale, se non per istanti troppo brevi per potersi rilassare.
Anzi, fermarsi ha permesso al suo spazio mentale di riportare alla luce tutto ciò che deve fare. Magari proprio quello che avrebbe dovuto fare in quel momento invece di perdere tempo a non fare niente. E si sente in colpa.
Tutto gli sembra più urgente di ciò che sta facendo in quel momento.
Se non c'è una voce guida che lo mantiene impegnato non riesce a osservare ciò che accade nella sua mente senza restarci invischiato.
Il tentativo, la maggior parte delle volte, termina con una sensazione di maggiore frustrazione e stress di prima.
Quanta motivazione deve avere per tornare a rimettersi giù di nuovo a meditare?
La verità che nessuno vorrebbe dirti sulla meditazione è che:
LA MEDITAZIONE NON FUNZIONA PROPRIO PER CHI NE HA PIU' BISOGNO
Il punto è che non è così che dovremmo intendere la meditazione al giorno d'oggi.
Naturalmente il "problema" qui non è la meditazione in sé, ma il fatto che l'uomo è cambiato, la società è cambiata, lo stile di vita è cambiato, da quando sono nate queste discipline. Solamente 50 anni fa, la vita era molto diversa. 100, ancora di più. Immagina 3.000 o 5.000 anni fa, quando si incominciava a parlare di meditazione nelle remote regioni dell'India o della Cina.
Ad oggi, la vita corre così veloce che dobbiamo compiere uno sforzo continuo per restare al passo. Abituandoci a questa velocità. Cercando di stare a nostro agio perlomeno.
E la meditazione, nella sua pratica, richiede proprio l'opposto: la lentezza e la semplicità.
In un mondo complesso, che aggiunge continuamente novità, con la meditazione ci viene chiesto, invece, di togliere.
Per poterci riuscire è necessario un allenamento in questa direzione. Non lo si può fare dall'oggi al domani. Bisogna allenarsi alla lentezza, alla semplicità.
Non possiamo però credere di farlo agevolmente solo provando a sederci e andare controcorrente. Il nostro sistema nervoso non è un meccanismo digitale, in cui clicchi un tasto e può cambiare colore o suono. Non funzioniamo così.
Dobbiamo piuttosto creare l'ambiente giusto. Che sia favorevole alla pratica.
Non solo l'ambiente esteriore: abbassando le luci, spegnendo il telefono, allontanandoci dalle possibili fonti di distrazione.
Ma soprattutto quello interiore.
La soluzione?
C'è, ed è a nostra portata di mano: IL RESPIRO.
Imparando a utilizzare la respirazione per calmare il nostro corpo e la nostra mente siamo in grado di creare da subito una maggiore armonia ed equilibrio.
Così abbiamo l'occasione di creare l'ambiente adatto alla meditazione.
La pratica della meditazione è il più potente strumento di crescita ed evoluzione personale che esista. Imparare a utilizzarlo per tutte le sue potenzialità significa comprendere i meccanismi che regolano la nostra vita e adattare la pratica.
La verità è che, senza una corretta respirazione alla base, nessuna meditazione potrà realmente mai esercitare su di noi la sua potenza trasformatrice.
Il tuo respiro è in grado di influenzare concretamente la tua fisiologia e il tuo sistema nervoso. Imparando a usare la respirazione per innescare un cambiamento positivo nella direzione di un migliore equilibrio psicofisico ed emozionale avrai accesso a tutti i benefici di una pratica più profonda che risveglierà tutto il tuo potenziale.
E così sì:
La meditazione diventerà il tuo migliore alleato.
Anche se in passato ci avevi rinunciato.
Anche se hai creduto non facesse per te.
E soprattutto se credi di aver sinceramente bisogno di godere di tutti i suoi benefici.
Per imparare a usare il tuo respiro a tuo favore contattami.
Da febbraio partirà BREATH REVOLUTION: il percorso online per rivoluzionare il tuo respiro. E la tua vita.
Alla tua meditazione,
al tuo miglior respiro
Leonardo
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