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Il viaggio tra Sé Personale e Sé Interiore: una prospettiva tra Neuroscienze e Spiritualità

ricerca spirituale

Nella frenesia della vita quotidiana, è facile perdere di vista chi siamo veramente. Ci identifichiamo spesso con i nostri pensieri, emozioni e ruoli, dimenticando che esiste una parte più profonda e autentica di noi: il nostro sé interiore.

Ma cosa distingue il sé personale dal sé interiore?

E perché questa comprensione è cruciale non solo per il nostro benessere psicologico, ma anche per la nostra evoluzione spirituale?


Il Sé Personale: il frutto della neocorteccia


Il sé personale è l'identità che costruiamo attraverso le nostre esperienze, i ruoli sociali e i condizionamenti culturali. Dal punto di vista delle neuroscienze, questo sé è strettamente legato all'attività della neocorteccia, la parte più evoluta del nostro cervello.

La neocorteccia è responsabile del pensiero razionale, della pianificazione e del linguaggio, ed è qui che nasce il nostro dialogo interiore.


Questo dialogo è il risultato di milioni di anni di evoluzione, durante i quali il nostro cervello ha sviluppato la capacità di analizzare l'ambiente, anticipare pericoli e adattarsi ai contesti sociali. Le voci interiori critiche come "Non sono abbastanza" o "Devo fare meglio" riflettono spesso il tentativo del nostro cervello di proteggerci e garantire la nostra accettazione all'interno di un gruppo. Tuttavia, queste stesse voci possono diventare limitanti e disconnetterci dalla nostra essenza più autentica.


Dal punto di vista pratico, il sé personale è in continua trasformazione. Ogni nuova esperienza, ogni relazione e ogni successo o fallimento aggiungono strati a questa identità complessa. È il sé che si preoccupa di "fare", di "dimostrare" e di "realizzare" nel mondo esterno.


Abbiamo tutti personalità diverse, che spesso si manifestano in contesti sociali diversi. Quando siamo in famiglia, tipicamente, siamo e ci sentiamo diversi da quando siamo fuori con gli amici o al lavoro. In qualche modo la nostra personalità cambia adattandosi alla situazione. A volte silenziosi e introspettivi, altre volte caciaroni ed esuberanti.

Questo è normale e tutti ne facciamo esperienza, ed è a tutti gli effetti l'effetto collaterale dell'infinita variabilità del nostro carattere e, quindi del nostro Sé Personale.


Ma ti faccio una domanda:

”Chi – dentro di te – è in grado di vedere questa differenza? Chi è che ha la capacità di essere testimone di questa variabilità?”


Il Sé Interiore: la coscienza oltre il cervello


Il sé interiore, al contrario, non è legato a una specifica area del cervello. È più assimilabile alla coscienza, un fenomeno emergente che coinvolge l'intero sistema nervoso (e anche oltre). A differenza del sé personale, il sé interiore è stabile, immutabile e non giudicante.


La coscienza è ancora un mistero per le neuroscienze, ma molti studi suggeriscono che essa non possa essere ridotta a una singola regione del cervello. Piuttosto, emerge dall'interazione complessa di reti neurali, funzioni corporee e percezioni. Questo sé profondo rappresenta la nostra essenza più autentica, il luogo in cui troviamo pace, intuizione e connessione con qualcosa di più grande.


La percezione del sé interiore è spesso associata a stati di quiete mentale. Quando il rumore del dialogo interiore si placa, emerge una sensazione di presenza pura, una consapevolezza che non ha bisogno di definizioni o etichette.

È qui che risiede la nostra vera natura.


È dallo spazio in cui risiede il nostro Sé Interiore che siamo in grado di osservare gli stati del nostro Sé Personale e i suoi cambiamenti e adattamenti nei diversi contesti (sociali e non).


È il nostro osservatore interiore, capace di essere testimone neutrale di quel che accade nella nostra vita e dentro di noi.


spiritualità

Il ruolo della spiritualità nella connessione al Sé Interiore


Le tradizioni spirituali di ogni epoca e cultura hanno da sempre mirato a trascendere il sé personale per connettersi con il sé interiore, spesso descritto proprio come spirito. Nelle pratiche come la meditazione, la preghiera, lo yoga, il tantra e il silenzio contemplativo, l'obiettivo è superare le limitazioni dell'ego e sperimentare la consapevolezza pura.


Secondo molte filosofie spirituali, il sé interiore è l'essenza della vita di ogni essere vivente. È la scintilla divina, immutabile e costante, che ci unisce a tutto ciò che esiste. Nella Bhagavad Gita, ad esempio, il sé interiore è descritto come "eterno, immutabile e oltre il tempo". Analogamente, nelle tradizioni cristiane, si parla di anima come nucleo più profondo e connesso a Dio.


La ricerca spirituale diventa quindi un viaggio per scoprire questa verità interiore. Non è un caso che molte persone, attraverso la pratica spirituale, trovino sollievo dai conflitti interiori e riescano a vivere con maggiore armonia e significato. La connessione con il sé interiore diventa un ponte verso la trascendenza, verso l'unione con qualcosa di universale.


Come applicare questa distinzione nella vita quotidiana


1. Comprendi le tue due nature

Il primo passo è riconoscere che dentro di te esistono due voci: quella del sé personale, spesso influenzata da paure e condizionamenti, e quella del sé interiore, calma e saggia. Quando emergono pensieri critici, chiediti: «Questa voce appartiene al mio ego o alla mia essenza?». Questo semplice esercizio di consapevolezza può aiutarti a smascherare i meccanismi del tuo dialogo interiore e privarli dell'influenza negativa che possono avere su di te.

2. Coltiva pratiche che ti connettono al sé interiore

Attività come la meditazione, lo yoga, la respirazione consapevole e il journaling possono aiutarti a calmare la mente e ad accedere al tuo sé interiore. Dedica qualche minuto ogni giorno a semplicemente osservare i tuoi pensieri senza giudizio.

3. Integra la spiritualità nella tua vita

Che si tratti di una preghiera, di un momento di gratitudine o di una camminata nella natura, trova modi per connetterti con qualcosa di più grande. Questi momenti ti aiutano a ricordare che sei molto più delle storie che il tuo sé personale racconta.

4. Sperimenta il silenzio

Il silenzio è uno strumento potente per ascoltare il sé interiore. In un mondo pieno di stimoli, creare momenti di quiete ti permette di accedere a un livello più profondo di consapevolezza.


5. Disconnettiti

Quando lasci da parte lo smartphone, i social, le serie tv e qualsiasi altro oggetto creato per distrarti, si crea spazio. In quello spazio vengono più facilmente a galla pensieri, riflessioni, ragionamenti, giudizi. Ognuna di queste attività mentali è un'occasione per esplorare il tuo dialogo interiore.


Impara a disidentificarti da quella voce che continua a chiacchierare nella tua mente.

Zittita quella, chi sei?


Un viaggio di ritorno a casa


La distinzione tra sé personale e sé interiore è una delle chiavi per comprendere chi siamo veramente. Mentre il sé personale è il frutto dell'attività cerebrale e dell'adattamento sociale, il sé interiore rappresenta la nostra essenza autentica, oltre il tempo e lo spazio.


Le neuroscienze e la spiritualità ci offrono strumenti complementari per esplorare queste dimensioni. Da un lato, possiamo comprendere i meccanismi del cervello; dall'altro, possiamo attingere alla saggezza delle tradizioni antiche per trascendere l'ego e connetterci con il nostro nucleo più profondo.


Inizia oggi il tuo viaggio: osserva i tuoi pensieri, pratica il silenzio e ricorda che dentro di te c'è un luogo di pace che ti aspetta. Il sé interiore è sempre presente, pronto a guidarti verso una vita più autentica e significativa.


 
 
 

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